L'ASSOCIAZIONE AMICI DELLA LUCIA AUGURA BUONE FESTE

L'ASSOCIAZIONE AMICI DELLA LUCIA  AUGURA BUONE FESTE - AMICI DELLA LUCIA

62° Palio remiero del lario e 8° Palio delle Lucie

Domenica 31 Agosto 2025 mattino

                  A LENNO

 

 PER VEDERE IL VOLUME "Nozze di Diamante" cliccare in alto a destra PALIO 2023

 

 

Ciao Stefano, “il papà delle lucie”

 Il mio è solo un arrivederci – voglio ringraziarti per quello che hai dato al lago di Como con la tua “Lucia” - sono stati trentanni di passione, sentimenti e fiumi d'inchiostro versati per scrivere tutto e di tutti.

Hai saputo riprendere per mano una manifestazione che le persone del lago stavano perdendo, con la tua caparbietà (solo tu potevi farlo) e per l'amore del nostro lago, sei riuscito nel tuo sogno.

 Prendendo il testimone lasciato da Enrico Luigi Ferrario, detto F.E.L. l’ideatore delle regate con le tradizionali imbarcazioni, simbolo del nostro lago, ripristinando nel 1988 la gara, dopo la sospensione, iniziata nel 1972 e facendo diventare storia il “Palio Remiero del Lario”. Quest'estate a Domaso luogo della ripresa, hai avuto la soddisfazione (era ben visibile nei tuoi occhi) di presentare la storia del Palio dal 1947 ai nostri giorni raccolta in un splendido volume e questo ti fa solo che onore.

Durante questo lungo periodo hai trovato ostacoli che solo Tu potevi superare, in particolare ricordo nel 2012 alla 50^ edizione del Palio a Lezzeno eri un fiume in piena rischio l'abbandono – hai preso carta e penna, e il giorno dopo nell'articolo de La Provincia “In margine al Palio” si è letto tutto il tuo disappunto di quello che era successo; virgolettando trascrivo alcune frasi che mi sono rimaste impresse: “.........Quegli episodi, non certo i primi in fatto di sotterfugi e vandalismi, furono la classica goccia d'acqua che fa traboccare il vaso e lo sconsolato Enrico Luigi Ferrario – ideatore e propugnatore del “Palio remiero del Lario” - urlò un secco “BASTA” e la tradizionale manifestazione, anche se non aveva perduto fascino ed entusiasmi, finì in un cassetto dove rimase per ben 17 anni.

Si dice i ricorsi storici? “Il Palio remiero del Lario” - riportato in auge nel 1988 dall'Associazione “Amici della Lucia” - giunto quest'anno alla 25^ edizione del secondo ciclo è a forte rischio di stop come avvenne esattamente nel 1971 dopo cinque lustri.

Quanto accaduto il 2 settembre scorso (forfait di 5 “Lucie” delle sedici previste) è, a mio avviso, di una gravità tale che di primo acchito mi farebbe urlare come il mio predecessore Enrico Luigi Ferrario un “BASTA” da far rimbombare tra le valli che si specchiano nel lago ma che, a bocce ferme, invita ad una lunga e approfondita riflessione prima di decidere uno stop del Palio oppure una sospensione per riesaminare tutte le componenti della tradizionale manifestazione.

Ritengo che sia indispensabile dare un segnale forte, ma è altrettanto necessario non perdere di vista il contributo che il “Palio” e le altre regate con le “Lucie” ad esso collegate, offrono alla propaganda turistica del nostro lago..........”  in queste frasi significative si evidenzia la voglia di mollare per la mancanza di rispetto nelle persone che danno l'anima per creare qualcosa per la comunità e nello stesso momento la determinazione di andare avanti per non perdere quello che di bello e meraviglioso è stato costruito in questi anni.

 Stefano hai lasciato un'eredità molto pesante, personalmente non penso di essere in grado di portarla avanti e per quanto tempo, prometto che per il grande lavoro che hai fatto fino ad oggi, mi impegnerò nella CONTINUITA' con tutte le mie forze, per non perdere la Tua meravigliosa creatura.

Nella vita eterna incontrerai i tuoi genitori – parenti e soprattutto gli amici che nella vita terrena insieme avete collaborato per ravvivare sul lago la nostra “Lucia” - il maestro d'ascia e grande remigatore Amos Mostes Matteri, il figlio Pinuccio costruttore di barche, l'inventore di prototipi Francesco Bazzoni, il remigatore di Domaso Franco Alietti detto Gnac esperto di voga in piedi e Arturo Cerfoglio esperto di remature, Gilberto Pellolio protagonista nelle varie vittorie e Giuseppe Vanini consigliere nelle diverse strategie di gara e tante altre onorevoli persone che hanno avuto la fortuna di partecipare alle manifestazioni folkloristiche e sportive delle “Lucie”.

Ci sono tutti gli ingredienti – esperienza – conoscenza – professionalità – tecnica - arte e tanta umiltà - per iniziare nel vostro lago “Il Palio eterno”, sicuramente e sono certo, il tutto nello spirito della serenità, amicizia, onestà, correttezza, legalità, imparzialità, trasparenza e rispetto - ora ti lascio come ho iniziato - Ciao Stefano, “il papà delle lucie”.

 Dicembre 2016              Gianfranco Buzzi

 

  

che l’amore e l’amicizia prevalga soprattutto su tutte le cose materiali

che pace, armonia, umiltà e rispetto trovino alloggio in tutti i cuori

  

Nel nostro sito potrete trovare informazioni sulla nostra associazione e le nostre attività. Approfondire meglio cosa facciamo e soprattutto cosa possiamo fare per voi.

Questo sito vi consentirà di conoscerci meglio e di entrare in qualsiasi momento in contatto con noi per ricevere maggiori informazioni.

 

 

 Associazione “AMICI DELLA LUCIA” che dal 1984 si impegna senza scopo di lucro alla Promozione Turistica   Folkloristica e Sportiva sul Lago di Como con la splendida e tradizionale imbarcazione “Lucia”

 

La sincerità e la trasparenza sono la

massima forma di rispetto nei confronti degli altri.

 

In margine al “Palio”

 

Così titolava i suoi “commenti” il F.E.L. a completamento delle cronache della manifestazione. Quest'anno lo faccio io dopo avere prima riportato alla memoria la parte conclusiva dell'articolo del cronista del tempo, l'indimenticabile Enrico Lucini, con il resoconto del “Palio 1971”.

Il pomeriggio sportivo – così scriveva il Lucini - ha visto la sua conclusione con la disputa del 25° Palio Remiero del Lario per le tipiche imbarcazioni “Renzo e Lucia”. Purtroppo dobbiamo dire che se lo svolgimento di questa spettacolare prova è riuscito perfetto sul campo di gara, così non è stato per il fattore imbarcazioni. Infatti all'imbarcazione di Bellagio Borgo, dopo una attenta verifica, veniva riscontrata una irregolarità nel peso, risultato di molto inferiore a quello contemplato dal regolamento e pertanto essa veniva tolta dall'ordine di arrivo e la vittoria assegnata a tavolino al Domaso. Caliamo il sipario su tanta festività con una nota di rammarico. Purtroppo ancora una volta il poco rispetto della cosa altrui e l'incivismo ha avuto modo di mettersi in mostra. Al termine della giornata di domenica (n.d.r. “UL TIVAN” usciva il sabato successivo) persone sconosciute (si è però in possesso dei numeri delle targhe automobilistiche) dopo aver rotto le aste dei gonfaloni si eclissavano velocemente asportando quattro di essi di proprietà del comune di Como”.

Quegli episodi, non certo i primi in fatto di sotterfugi e vandalismi, furono la classica goccia d'acqua che fa traboccare il vaso e lo sconsolato Enrico Luigi Ferrario – ideatore e propugnatore del “Palio remiero del Lario” - urlò un secco “BASTA” e la tradizionale manifestazione, anche se non aveva perduto fascino ed entusiasmi, finì in un cassetto dove rimase per ben 17 anni.

 Si dice i ricorsi storici? “Il Palio remiero del Lario” - riportato in auge nel 1988 dall'Associazione “Amici della Lucia” - giunto quest'anno alla 25^ edizione del secondo ciclo è a forte rischio di stop come avvenne esattamente nel 1971 dopo cinque lustri.

Quanto accaduto il 2 settembre scorso (forfait di 5 “Lucie” delle sedici previste) è, a mio avviso, di una gravità tale che di primo acchito mi farebbe urlare come il mio predecessore Enrico Luigi Ferrario un “BASTA” da far rimbombare tra le valli che si specchiano nel lago ma che, a bocce ferme, invita ad una lunga e approfondita riflessione prima di decidere uno stop del Palio oppure una sospensione per riesaminare tutte le componenti della tradizionale manifestazione.

Ritengo che sia indispensabile dare un segnale forte, ma è altrettanto necessario non perdere di vista il contributo che il “Palio” e le altre regate con le “Lucie” ad esso collegate, offrono alla propaganda turistica del nostro lago. 

Per evitare la decisione di uno stop definitivo (che vi assicuro è appena dietro l'angolo) ed optare per il proseguimento del cammino (non sempre agevole per coloro che si sono impegnati e si impegneranno ancora con lodevole spirito di volontariato per mantenere viva la secolare storia della “Lucia” e le tradizioni del nostro lago) è essenziale che quanti hanno un ruolo ben definito nella compartecipazione allo spettacolare appuntamento di fine estate abbiano a tenere fede responsabilmente a tale ruolo.

A cominciare dai Comuni rivieraschi proprietari delle “Lucie” presenti alle regate. Ad essi va ricordato che:

il “Palio remiero del Lario” venne creato per loro, perché avessero un'attrattiva in più da offrire ai turisti e ai villeggianti allontanati dai loro territori dalla seconda guerra mondiale;

nel 1986 Provincia e Camera di commercio, paventando la estinzione della caratteristica barca lariana, erogano loro contributi promozionali (pari al 50% del costo della lucia ) con l'impegno di partecipare tutti gli anni al “Palio” che da il 1988 sarebbe ritornato in auge;

un'altro più sostanzioso contributo (pari all'80% del costo) venne erogato dalla “Provincia “ ad una ventina di Comuni per acquistare una nuova “Lucia” onde mandare in pensione la prima che ormai accusava visibilmente gli anni.

Sarei contento di essere smentito ma si è a conoscenza che un solo comune (Cernobbio) comprata la “Lucia” provvide subito ad inserirla nel “Patrimonio comunale” e a chi voleva usarla veniva presentato un corposo regolamento che, letto, scoraggiava il richiedente, come capitò a due giovani intenzionati a partecipare per Cernobbio alle nostre regate. Il regolamento, mi è stato confermato, esiste tuttora.

Quanti della ventina di Comuni che hanno beneficiato dell'operazione “Salviamo la Lucia” si sono preoccupati di fare altrettanto magari con un regolamento un pochino meno impegnativo? 

La maggior parte ha dato la barca a due baldi giovanotti vogliosi di remare assicurandosi solamente che sulle fiancate figurasse bene in mostra il nome del Comune, dimenticandosi poi, colpevolmente, di seguirne lo stato di conservazione e manutenzione trattandosi di un bene comunale pagato con i soldi di tutti noi. 

Esempio eclatante del disinteresse e del non rispetto della cosa pubblica la “Lucia” del 2006 del Comune di Menaggio (costata ai contribuenti come le altre poco più di 9.000 euro). Riconsegnata un paio di anni fa dai vogatori che l'avevano usata durante la stagione, era rimasta sulla riva rifiutata da altri atleti perché “bollata” di essere stata manomessa nella sua struttura originale. Ora è ben in vista nel giardino di un grande albergo del luogo.

Le conseguenze dello scarso interessamento dei Comuni sono evidenti.

I vogatori si ritengono “padroni” dell'imbarcazione e mentre ci sono quelli che la tengono in ordine come fosse veramente “loro” altri la trascurano ed altri ancora arrivano a manometterla pensando di ottenere migliori prestazioni.

Cari Comuni questo andazzo deve finire e - con l'aiuto delle società di canottaggio che li hanno tra i loro tesserati - bisogna far capire ai vogatori che vi rappresentano nelle regate che la partecipazione deve essere, sempre ed ovunque, di tutta la vostra comunità e non egoisticamente “personale”, pretendendo un comportamento degno dei colori delle canottiere che indossano.

Ai vogatori che hanno disertato per protesta la doppia festosa ricorrenza del “Palio remiero del Lario” mi sento di dire che il loro atto (aggravato dalla premeditazione e dal tentativo di coinvolgere altri atleti) è da definirsi vergognoso. Meglio sarebbe stato gareggiare e all'arrivo presentare l'eventuale reclamo attenendosi ai regolamenti o, meglio ancora, restituire l'imbarcazione al rispettivo Comune informandolo della decisione presa. Il loro deprecabile comportamento è invece risultato offensivo nei confronti dei Comuni rappresentati, dei promotori della manifestazione, della F.I.C.s.f. E delle società per le quali sono tesserati, degli sponsor che aiutano a tenere vive le tradizioni e degli spettatori sempre numerosi quando sono in gara le “Lucie”.

Per gli “ammutinati” tesserati dall'Associazione “Amici della Lucia” - accertate le singole responsabilità – saranno adottati sicuramente drastici provvedimenti.

Agli equipaggi non coinvolti nella protesta consiglio di attenersi sempre ai dettami etici dello sport dilettantistico, lasciando da parte certi atteggiamenti mascherati di falso campanilismo, atteggiamenti che a volte provocano risentimenti peraltro né scusabili né accettabili.

Concludo, chiedendo ai rappresentanti

BONETTI stefano 2012

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LAGLIO COMO REGATA DELLE LUCIE 2011

LAGLIO COMO REGATA DELLE LUCIE  2011 - AMICI DELLA LUCIA

Nel 65° anniversario del varo

 

LE NOZZE D'ORO DEL “PALIO”

RICORDANDO IL SUO IDEATORE

 

 

 

 

Quest'anno sarà disputata la 50^ edizione del “Palio del Lario” che coincide con il 65° anniversario del varo. Due date storiche ( 2012 – 1947 ) che saranno ricordate come merita il più popolare e spettacolare appuntamento remiero del nostro lago.

 

Sembra ieri, ma sono trascorsi oltre cinque lustri da quando Enrico Luigi Ferrario – ideatore della manifestazione nata per rilanciare il turismo sul Lario – mi spronò, con il suo vivace dialettare da tremezzino doc, a prendermi cura della sua “creatura” che, dopo essere stata per un quarto di secolo irrefrenabile desiderio dei “battellieri” e dei Comuni rivieraschi da loro rappresentati nella tenzone, era finita in un cassetto, anche se non del tutto dimenticata, da circa una quindicina di anni.

 

Correva l'estate del 1985 e con il comune amico Erminio Fasola, ero andato a trovare il FEL (così firmava i suoi articoli quando dirigeva il ben seguito settimanale “Ol Tivan”) a Villa Celesia, dove si era ritirato ben accolto, tanto che gli avevano assegnato una confortevole cameretta con ampia veduta sul primo bacino del lago che tanto amava.

 

Scopo della visita – oltre quello di intrattenermi piacevolmente con un anziano collega – era di metterlo a conoscenza che l'E.P.T., l'Amministrazione Provinciale e la Camera di Commercio avevano fatto realizzare dal cantiere nautico Matteri di Lezzeno il prototipo di una “nuova Lucia”. ( con scafo in vetroresina per motivi di costi e manutenzione) ed erano pronti ad erogare contributi promozionali ai Comuni rivieraschi disposti ad acquistare la tipica imbarcazione con l'impegno di partecipare al “Palio remiero del Lario” che si intendeva riproporre come spettacolare attrattiva turistica.

 

Non dimenticherò mai l'effetto provocato dall'inattesa notizia. Dopo un quasi urlato “Finalmente Como si sveglia”, il FEL come fosse ritornato ai tempi che precedettero la prima edizione, si mise a snocciolare, in un crescendo rossiniano, ciò che, secondo lui, si sarebbe dovuto fare per salutare degnamente l'avvenimento.

 

Si deve organizzare anche una sfilata di moda, coinvolgendo i setaioli eleggere la “Miss Palio” tra le ragazze dei comuni che partecipano alla regata, formare equipaggi misti indossanti i costumi di Renzo e Lucia ed altre cose. Io sono pronto a darvi una mano. Non posso più scrivere articoli per via delle dita che non sanno più reggere la penna stilografica ma di idee ne ho finché ne volete. Bisogna trovare sponsor che collaborino tra quanti “godono” delle bellezze del nostro lago”.

 

E poi giù una frecciatina: “Cosa fanno gli albergatori, i ristoratori e le banche?”

 

Per la verità le banche del territorio sono state sempre presenti con il loro prezioso sostegno (sin dalla ripresa il Banco Lariano e ora la Banca di Credito Cooperativo di Lezzeno) ma dagli altri operatori non sono arrivati “segnali di adesione” ad una iniziativa che meriterebbe il loro interessamento.

 

Prima di accomiatarci il suo saluto fu “Caro collega mettiti subito al lavoro e continua ciò che ho portato avanti in tutti quegli anni per ringraziare madre natura di averci donato questo magnifico specchio d'acqua.”

 

In quella occasione raccolsi il “testimone” e d'allora ho mantenuto fede alla promessa fattagli, sempre rispettoso degli intenti che avevano ispirato la sua felice idea.

 

A Sant'Abbondio piacendo, domenica 2 settembre festeggerò anch'io come il FEL nel 1971 – le “nozze d'argento” con la tradizionale manifestazione, che unica nel suo genere, è ricca di ricordi storico-culturali-folcloristici, e ringraziando sin d'ora i vogatori, i Comuni, la Federazione italiana canottaggio sedile fisso, i dirigenti dell'associazione “Amici delle Lucia”, gli enti e i privati che hanno collaborato a mantenerla “viva”, formulo l'auspicio che non venga mai a mancare l'entusiasmo che l'ha sempre accompagnata dal 1947 ad oggi.

 

Stefano Bonetti

PALIO REMIERO DEL LARIO 2015 PERCORSO

PALIO REMIERO DEL LARIO 2015 PERCORSO - AMICI DELLA LUCIA

La storia del

"Palio Remiero del Lario"

 

AI "Palio Remiero del Lario" è una spettacolare gara con le "Lucie" che vede impegnate coppie di vogatori in rappresentanza dei Comuni rivieraschi del Lario. Ideata dal giornalista Enrico Luigi Ferrario (FEL),direttore del settimanale comasco (UI Tivan" ,la bella manifestazione remiera prese avvio nel 1947 e,grazie alla fattiva collaborazione dell'industriale della seta Gianni Binda,dell'Ente Provinciale del Turismo e delle Aziende di Soggiorno,andò sempre più sviluppandosi,suscitando un vasto richiamo turistico per il nostro lago. Purtroppo , dopo venticinque anni di entusiasmanti lotte, nel 1972 la disputa del Palio (un artistico gonfalone di seta) venne sospesa ,non perché fosse scemato l'interesse ma troppe erano diventate le infrazioni al regolamento(con antipatiche ripercussioni tra i concorrenti) pur di vincere l'ambito trofeo e conservarlo per un anno nel municipio del proprio paese. Dopo essere stato solo un bel ricordo per ben diciassette anni,nel settembre 1988, per iniziativa degli "Amici della Lucia" ai quali Enrico Luigi Ferrario aveva passato il "testimone" poco prima di lasciare questo mondo nell'autunno del 1987,il "Palio Remiero del Lario" è tornato alla ribalta accolto da vasti consensi e suscitando grande entusiasmo soprattutto per il campanilismo mai domo degli abitanti dei centri rivieraschi.

II "Palio" è così ripartito nel 1988 da Domaso (il comune che aveva vinto l'ultima edizione del 1971 e conservava ancora il prestigioso trofeo) presentando una grossa novità: "Lucie" tutte uguali con scafo in vetroresina uscito da uno stampo ma con le altre strutture(panchine,cerchi,gradini e remi) di legno pregiato conservando,in queste, le tradizionali caratteristiche.

Per lo scafo in vetroresina si è trattato di una decisione sofferta ma necessaria, sia per evitare di perdere un' imbarcazione in via di estinzione per gli alti costi di costruzione e manutenzione,sia per la progressiva scomparsa degli anziani artigiani che la sapevano "tirar su" con grande competenza. L' Assessore G. Franco Conti Persini dell'Amministrazione Provinciale, il cav. del lavoro Mariano Borella, Presidente del!' A.P.T. e il dott. Gianpiero Maiocchi, Presidente della Camera di Commercio ,recepito il segnale di allarme lanciato dagli "Amici della Lucia", decisero nel 1984 di finanziare la realizzazione di uno stampo per lo scafo della "Lucia 2000" ideato e costruito da Erio Matteri nel suo artigianale cantiere nautico di Lezzeno. Il primo passo era compiuto.

Quattro anni dopo, l'artistico gonfalone del "Palio e Lario" ha potuto rivedere le acque del lago. Non è stato facile per gli "Amici della Lucia" riprendere un discorso interrotto nel 1972 ma con l'aiuto ancora dell'amministrazione Provinciale e della Camera di Commercio (che destinando sostanziosi contributi per l'acquisto della "nuova Lucia") del Banco Lariano prima e dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino (dal 1994 al 2009 sponsor ufficiale della manifestazione) è stato possibile riproporre lo spettacolare appuntamento remiero.

Senza interruzione fino al 2022 edizione 59 del palio e 5^ del Palio al femminile con un sponsor ufficiale dal 2010 Bcc Lezzeno.

 

 

Cronistoria dell'Associazione “Amici della Lucia”
Primi anni '80

Dopo un paio di partecipazioni alla regata "Lecco Varenna" nasce l'idea di un raduno delle "lucie" e con l'adesione di una dozzina di proprietari della caratteristica imbarcazione si forma il "gruppo amici della “lucia". Si ha modo così di constatare che di "lucie" sul Lario ne sono rimaste poche. L’allarme viene raccolto per primo dal presidente dell'allora e.p.t, Mariano Borella che invita ad una riunione i sindaci dei comuni rivieraschi e i presidenti delle comunità montane, quindi prende contatto con il presidente della camera di commercio (Giampiero Majocchi) e con l'assessore al turismo dell'amministrazione provinciale (Gianfranco Conti Persini) per attuare un piano di interventi, teso a riportare in auge il "palio remiero del Lario" il tradizionale appuntamento varato nel 1947 e sospeso nel 1971.

Anno 1984

E.p.t., camera commercio e amministrazione provinciale, constatata la impossibilità di far costruire "lucie" ancora in legno (per costi e manutenzione) danno incarico al cantiere nautico Erio Matteri di Lezzeno di realizzare uno stampo per uno scafo in vetroresina della "lucia" tenendo conto che le altre strutture (panchine, cerchi, scalini e remi) dovranno poi essere in legno come tradizione. La spesa dello stampo (10 milioni) viene sostenuta dai tre enti. Quindi amministrazione provinciale e camera di commercio decidono di assegnare contributi promozionali (pari al 50% circa del costo della nuova imbarcazione, allora di 7 milioni di lire) ai comuni rivieraschi che desiderano dotarsi di una "lucia". Gera Lario, Domaso, Lezzeno ed Ossuccio (protagonisti nel passato del "palio remiero del Lario") sono tra i primi a prenotare la "lucia" poi via via seguiranno altri comuni per un totale di circa venti imbarcazioni.

Anno 1988

Il "palio remiero del Lario" riparte da Domaso che ne aveva vinto l'ultima edizione del 1971 e conservava ancora il gonfalone, l'ambito premio che viene assegnato di anno in anno a chi si aggiudica la tradizionale manifestazione. Il campanilismo mai domo dei paesi rivieraschi decreta il successo della spettacolare regata. Ma il "palio" suggerisce di effettuare altre regate in ambito locale per prepararsi convenientemente al prestigioso appuntamento.

Anno 1990

I promotori dei primi raduni delle "lucie" decidono di dare veste ufficiale al comitato che coordina l'attività che prende sempre più piede e viene cosi costituita con atto materiale il 6 marzo 1990 l'associazione "amici della lucia" - lago di Como –

Anno 1993

Poiché le varie regate sono diventate vere gare sportive necessitano di una consona regolamentazione (visite mediche ai vogatori, tesseramento ed assicurazione) si decide l'adesione alla federazione italiana canottaggio sedile fisso. Ogni anno vengono effettuare - oltre al "palio remiero del Lario" - dalle sei alle otto regate, in varie località del Lago di Como fino alla 50^ edizione del Palio 2012.

 

 

Dall' Anno 2013 - L'Associazione organizza solo il Palio - coinvolgendo anche i comuni del ramo di Lecco.

 

.......Il 51° sarà un Palio deL Lario "universale". Dopo un'attesa di molti anni, finalmente domani pomeriggio a Bellagio si avvererà il sogno, del fondatore Enrico Luigi Ferrario (detto Fel) e del continuatore, il giornalista Stefano Bonetti, di vedere in acqua, fianco a fianco, le Lucie dei comuni della sponda comasca e di quella lecchese.......

 

 

Anno 2014

 

L'associazione ha compiuto nel 2014 il 30esimo anno di attività, organizzando anno dopo anno si è arrivati alla 52esima edizione del “PALIO REMIERO DEL LARIO” tradizionale appuntamento storico-culturale che dal 1947 vede in gara le “Lucie” dei Comuni rivieraschi, della sponda comasca e di quella lecchese

 

 

Anno 2015

 

53^ edizione del “PALIO REMIERO DEL LARIO” A VERCURAGO per la prima volta il palio sul ramo di Lecco.

 

 

 - AMICI DELLA LUCIA

Cinquanta volte Palio del Lario

Cinquanta volte Palio del Lario - AMICI DELLA LUCIA

Cinquanta volte Palio del Lario 


L'amore per il lago si mette ai remi


Il Varo il 31 agosto '47 : dall' 88 la ripartenza

di Stefano Bonetti

Non si tratta soltanto di una gara, ma di una storia di risvolti attuali.

Perchè quando Enrico Luigi Ferrario, meglio noto come "Fel", direttore del settimanale "Ul Tivan", pensò a qualcosa capace di rialzare il morale ai lariani nell'immediato dopoguerra, nessuno avrebbe creduto alla longevità di questa manifestazione. A quell'epoca sul lago si andava ancora a pesca con le "Lucie", le caratteristiche imbarcazioni manzoniane. La crisi del venticinquesimo anno mandò a piccol'evento remiero, che però ripartì - come sfida appassionata - nel 1988. E oggi si ripropone, con un unico cruccio: non poter partire da Como, a causa del lungolago in disarmo.

Sessantacinque anni fa, nella nostra città - nasceva il “Palio remiero del Lario”, la spettacolare gara delle “lucie” che ancora oggi costituisce l'appuntamento remiero più atteso sulle acque del nostro lago anche perché coinvolge, in una sfida appassionata, una ventina di paesi rivieraschi.

 

Un'idea geniale per ripartire

Era inizio primavera del 1947 e nella redazione del settimanale satirico-sportivo “Ul Tivan” il direttore Enrico Luigi Ferrario da giorni stava pensando di inventare qualcosa che potesse contribuire a rialzare il morale, e a dare nuovo slancio alle loro attività, delle genti del lago che la seconda guerra mondiale - pur avendole risparmiate quasi del tutto da lutti e rovine – le aveva bloccate nel loro abituale lavoro fatto anche di richiamo turistico.

   Mi pare di vederlo il FEL (così firmava i suoi articoli) in quell'ampio locale semibuio, chino sulla scrivania con davanti un blocco di fogli illuminati dal cono di luce della lampada da tavolo con il classico paralume di vetro color verde, scribacchiare con la grossa penna stilografica nella mano destra e l'immancabile mezzo toscano fumante nella sinistra, intento a buttare giù appunti (date, comuni e persone da contattare) e dopo i primi tentativi accartocciare i fogli che finivano nella scatola di cartone accanto alle sue gambe. 

 Pensa e ripensa, alla fine a dargli l'imbeccata giusta fù il riemergere nella sua mente di tremezzino il campanilismo mai domo degli abitanti dei centri rivieraschi. La stilografica cominciò a scrivere freneticamente e l'idea di una competizione tra i paesi prese via via concretezza.

 Messi a punto i particolari (uso delle “lucie” dei pescatori ancora numerose sul lago, la lunghezza della gara, gli enti da coinvolgere, il nome da dare ad una manifestazione da perpetuare nel tempo e un gonfalone quale premio simbolico della stessa) il FEL presentò il progetto all'avv. Mariano Rosati, presidente dell'Azienda di soggiorno di Como e all'industriale della seta Gianni Binda, assessore allo sport e al turismo del Comune di Como che trovò subito d'accordo nel riconoscere la validità dell'iniziativa. Si trasferì quindi in Tramezzina per illustrarlo agli amministratori dei Comuni del centro lago e ai pescatori professionisti della zona che sarebbero diventati gli attori principali di una manifestazione remiera che prometteva di avere una spettacolare riuscita. La proposta venne accolta favorevolmente sia dai Comuni della Tremezzina che da quelli della sponda opposta e il FEL se ne tornò raggiante a Como per plasmare con cura le sembianze di quella che fu definita la “sua creatura”.

   Il varo del “Palio remiero del Lario” avvenne il 31 agosto 1947 a Como in occasione della festività di Sant'Abbondio la cui effige campeggiava sull'artistico gonfalone di seta realizzato dall'azienda di Gianni Binda, gonfalone che, completate le “formette” predisposte ad accogliere ad ogni edizione il nome del Comune vincitore, dai primi anni 90' del secolo scorso è custodito nel Sacrario degli sport nautici di Garzola.

 

Dopo 25 anni lo stop

Il primo ciclo del “Palio remiero del Lario” durò, con alterne vicende ma accompagnato sempre da grande entusiasmo, venticinque anni. Nel 1972 Enrico Luigi Ferrario si vide costretto a sospendere “l'esibizione della sua creatura” perché intollerabili erano diventati i sotterfugi e i litigi (figli di un acceso campanilismo) fra i gareggianti e fra i loro sostenitori, tutti smaniosi di conquistare con ogni mezzo l'ambito gonfalone da custodire, sino alla successiva edizione, nel municipio del proprio paese.

   Rimasto in un cassetto non del tutto dimenticato per oltre tre lustri, il “Palio remiero del Lario” è tornato ad offrire un gradito spettacolo ai turisti e ai villeggianti nel 1988, ripartendo da Domaso, il Comune che l'aveva vinto nel 1971 e che conservava ancora l'artistico gonfalone. 

 Il far rivivere la manifestazione - senza alcun dubbio la più spettacolare e popolare del Lario - è risultato maggiormente impegnativo di quando prese forma la geniale idea del FEL. Furono infatti necessari quattro anni, soprattutto perché di “lucie” in giro sulle acque del lago ne erano rimaste poche, tanto da temerne addirittura la sparizione.

 

 Barche in via d'estinzione

A lanciare l'allarme nel 1984 fu un gruppo di appassionati naviganti che amavano compiere domenicalmente lunghe gite in barca. L'S.O.S. venne raccolto dal presidente dell'EPT Mariano Borella, dal presidente della Camera di Commercio Gianpiero Maiocchi e dall'assessore provinciale Gianfranco Conti Persini che, dopo aver sentito il parere dei sindaci dei Comuni rivieraschi, ritennero opportuno intervenire direttamente – anche per i riflessi turistici dell'operazione – per “salvare“ la tipica imbarcazione nota nel mondo come il simbolo del lago di Como. 

 Venne fatto costruire nel 1986 il prototipo della “Lucia 2000” che, a differenza della originale, aveva – per ragioni di costi – lo scafo in vtr, conservando tuttavia le altri parti in legno. Risultato positivo il collaudo, gli stessi enti elargirono contributi promozionali ai comuni rivieraschi che intendevano acquistare la nuova imbarcazione con l'impegno di partecipare al “Palio remiero del Lario” che si voleva riportare in auge, e che ripartì come detto nel 1988. 

 Il prossimo 2 settembre è in programma, in coincidenza con il 65° del varo, la 50° edizione dell'attesissimo avvenimento. Era desiderio di chi nel 1985 raccolse il “testimone” dal FEL di festeggiare le due ricorrenze a Como, dove esordì il “Palio remiero del Lario”, ma le ben note condizioni del suo lungolago hanno consigliato di optare per un'altra sede e la scelta significativa è stata quella del Comune di Lezzeno che vanta il primato di vittorie conseguite (ben 19) come attestato nell'albo d'oro della spettacolare regata.

 

Stefano Bonetti

 

 

PALIO 2016 PERCORSO DOMASO

PALIO 2016 PERCORSO DOMASO - AMICI DELLA LUCIA

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