Lucie, un palio in tono minore. Ma Bellagio resta grande
LEZZENO
Bellagio vince un Palio “dimezzato”. Le paure della vigilia si sono materializzate con il forfait di Argegno, di Domaso e Lenno.
Così, con le contemporanee assenze di Gravedona, Nesso e Dongo, alle prese con la mancanza di rematori, si sono presentate al via dell’edizione numero cinquanta, undici Lucie. Le polemiche hanno avuto la meglio, rendendo amara l’aria di una manifestazione che ha come unico scopo quello di tenere vive le tradizioni remiere del lago di Como e, tutt’al più, di instillare un po’ di sano agonismo, anche a livello di campanile. Invece i “mal di pancia” sulla regolarità di alcune imbarcazioni e, dopo il controllo effettuato dalla Federazione Italiana Sedile Fisso, sulle verifiche stesse, hanno portato alla mancata partecipazione di tre equipaggi. Comuni, tra l’altro, che hanno sempre dato filo da torcere ai bellagini Gianni e Domenico Gelpi, dominatori della stagione. Gli assenti però, come in ogni gara che si rispetti, hanno sempre torto e così i fratelli della Perla del Lario, possono giustamente festeggiare il successo (quarta volta per loro nel Palio) e mettere il sigillo su una stagione da imbattuti.
Undici in gara
Lezzeno ha accolto con un lago eccezionale e un’organizzazione (a cura del comune e de La Sportiva) perfetta, il più importante appuntamento per le Lucie. Alla luce dei forfait, il presidente nazionale arbitri, Antonio Taroni (coadiuvato dal presidente di giuria Emilio Anzivino e dagli arbitri Ferdinando Pettinato e Luciano Cancellieri), ha deciso di far disputare un’unica regata, aperta a tutti e undici i comuni. Dopo la scelta dei numeri d’acqua (in base alla classifica del Trofeo Bcc di Lezzeno) alle 17 è iniziata la contesa, sui tradizionali 2.000 metri. Dopo le scaramucce iniziali, con Sala Comacina in evidenza, Bellagio ha iniziato a mettere pressione agli avversari.
Lo spirito del Palio
Gli ultimi ad arrendersi sono stati Lino De Lorenzi e Fabio Leoni per Cremia, che però alla fine hanno dovuto accontentarsi della piazza d’onore. Terzo posto per Ossuccio. Stupenda la lotta tra gli ultimi tre equipaggi che, seppur staccati dalla testa, hanno sprintato “alla morte” per chiudere davanti al comune rivale. E questo è il vero spirito del Palio. Lo spirito che andrà riconquistato al più presto per scongiurare una chiusura, come è avvenuto nel 1977. Classifica Palio: 1. Bellagio (premiato con il terzo Trofeo Bcc di Lezzeno e il Memorial Fel, dedicato al giornalista Enrico Luigi Ferrario, ideatore del Palio), 2. Cremia, 3. Ossuccio, 4. Lezzeno, 5. Tremezzo, 6. Colonno, 7. Laglio, 8. Mezzegra, 9. Moltrasio, 10. Cernobbio, 11. Sala Comacina. G. Ans.
I fratelli Gelpi
"Ma non è stato successo facile"
Grande la soddisfazione per i fratelli Gelpi, che hanno portato Bellagio a quota dieci, alle spalle di Lezzeno (16 successi). . Tra questi Domaso. Molto rammaricato il vice sindaco Gesuino Sini.Sono profondamente amareggiato per la decisione presa dai nostri vogatori, per dei motivi contingenti –ha detto -. Soprattutto in un’edizione del Palio, storica . Lapidario il commento del presidente degli Amici della Lucia, società organizzatrice, Gianfranco Buzzi: La sincerità e la trasparenza sono la massima forma di rispetto nei confronti degli altri>, , le sue parole. G. Ans.
Lucie tra le polemiche
E ora l'ultimo litigio
mette a rischio le gare
Il Palio domenica ha visto scioperare alcuni club
Si rischia lo stop come negli anni Settanta
Le accuse contro Bellagio che però si difende
GUIDOANSELLI
COMO·
Quella foto di gruppo, con i ventidue vogatori che hanno partecipato al Palio, edizìone numero cinquanta, potrebbe anche essere l'ultima, per alcuni anni. Infatti più che i presenti, quell'immagine diventa dirompente per gli assenti. Per quelle sei Lucie che non si sono presentate al via a Lezzeno. E se per Gravedona, Nesso e Dongo, la giustificazione è accettabile (la mancanza di vogatori) per Domaso, Argegno e Lenno si è trattato esclusivamente di un clamoroso gesto di protesta Un gesto che ha fatto aleggiare sulla manifestazione le nuvole
tempestose dei primi anni settanta, che portarono poi allungo "inverno" con la sospensione dal 1972 al 1987.
Rischio di stop
E che il rischio sia sincero, lo confermano le parole di Stefano Bonetti, che ha raccolto il testimone lasciato dall'ideatore Erico Luigi Ferrario. «Nelle prossime settimane si riunirà il consiglio dellissociazioneAmici della Lucia, per decidere su un'eventuale sospensione, per alcuni anni - le parole, cariche di amarezza, del patron delle regate -. Le contestazioni non sono mai mancate, ma non si era mai arrivati al ritiro volontario, per protestare contro le presunte irregolarità di alcune imbarcazioni, in particolare quella di Bellagio. Prima si gareggiava e poi, anche con grande veemenza, si protestava, ma nessuno si sarebbe mai sognato di non presentarsi al via.
Questi forfait hanno offeso il pubblico e la manifestazione, proprio in occasione del doppio compleanno; l'edizione numero cinquanta e i sessantacinque anni dalla prima gara E,non ultimo hanno offeso anche i comuni che rappresentano».
Ancora
una volta
sospetti
di barche
irregolari
Assenze polemlcbe
L'assenza più difficile da assimilare è stata quella dei campioni n carica di Domaso. La rivalità
tra l'alto e-il centro lago, è sempre stata molto vivace, ma in quest'occasione c'è stato dell'altro, oltre al campanilismo esasperato. «Moreno (Rumi ndr) non è riuscito ad allenarsi con continuità con Angelo (Cerasuolo ndr) che ha dovuto sostituirmi ad inizio stagione - spiega Ornar Poncia, nonostante l'ancor giovane età, storico vogatore domasino, al palo per un problema alla schiena Ed anche per questo motivo abbiamo deciso di non essere al via. Poi abbiamo constatato, non solo noi, la palese irregolarità della Lucia di Bellagio che ha apportato delle modifiche, senza prima chiedere l'autorizzazione al cantiere Matteri.
Accusa e difesa
Così abbiamo chiesto il controllo di tutte le barche, al quale ci siamo sottoposti pure noi per orrettezza, pur sapendo che non avremmo fatto il Palio. Purtroppo però, a nostro parere, la erifica non è stata fatta come si doveva E così abbiamo pensato di dare un segnale forte, non presentandoci al via Di una cosa pero siamo convinti: non vogliamo assolutamente la fine della manifestazione. Vogliamo solo la regolarità della gara».
Sulla stessa lunghezza d'onda si sono trovati Argegno e Lenno. Tirato in ballo, Bellagio replica
alle accuse. «lo posso solo dire che la nostra Lucia è stata verificata a fondo, senza aver riscontrato nessuna irregolarità - precisa Gianni Gelpi -. Sono il primo a reclamare la regolarità visto che sino al 2006, pur allenamdomi come oggi, non sono mai riuscito a vincere un Palio.
Con le lucie nuove invece la "musica è cambiata